sabato 12 maggio 2018

Pop corn e conflitto d'interessi,ecco servito l'ipotetico disastro Italia



















I pop corn, l'anatema e la cecità permanente

di Alessandro Gilioli

Temo che di fronte allo scenario politico che si sta delineando le due reazioni piu diffuse - quella del pop corn e quella dell'anatema - siano ugualmente idiote.

La prima è anche infame: se si pensa che quello in costruzione sia il peggior governo possibile e che porterà il Paese allo sfascio, sedersi in poltrona a godersi lo spettacolo (come se la posta in gioco non fossimo tutti noi!) è semplicemente da delinquenti.

Anche l'anatema, in sé, non porta lontano.

Sia chiaro: la critica politica dei nuovi potenti è e sarà indispensabile (senza critica non c'è democrazia) e non c'è bisogno di aspettare il giuramento per aspettarsi poco di buono - ad esempio - da un eventuale Salvini al Viminale: altro che numero identificativo dei poliziotti sulla divisa, altro che garanzie umanitarie e legali per i richiedenti asilo, e così via.

Ma, detto questo, non è certo con l'anatema che si smuove l'egemonia culturale, che si modificano i consensi, e tanto meno così si delinea uno scenario migliore.

Anzi, l'anatema ha spesso l'effetto opposto, specie se a lanciarlo sono quelli che avendo comandato il vapore fino a ieri sono i principali responsabili del suo naufragio sugli scogli.

Ad esempio, questa mattina leggevo sul Foglio un editoriale che ha dell'incredibile - e sia detto senza alcun attacco personale al suo autore.

Incredibile perché mi sembra la sintesi perfetta del non averci capito un cazzo.

Lo linko per intero, in modo che ciascuno possa giudicare la correttezza della mia sintesi: se siamo qui, dice il Foglio, è colpa di chi in questi anni ha sottolineato le crescenti disuguaglianze sociali, ha criticato aspramente gli effetti delle politiche di austerity imposte a livello Ue, ha accusato la riforma Fornero e il Jobs Act di disgregare la coesione sociale, si è allarmato per il dilagare del precariato sottopagato, ha chiesto che i politici venissero giudicati secondo la legge come tutti gli altri cittadini, ha protestato per un lungo eccesso di privilegi del ceto politico rispetto al resto della società.

Chiaro no? Secondo il Foglio la responsabilità della situazione di oggi non è di chi ha commesso quelle ingiustizie e quegli errori, ma di chi metteva in guardia dai possibili effetti di quelle ingiustizie e di quegli errori.

I quali errori, invece, sono stati perpetuati, teorizzati, branditi e ripetuti con cieca continuità fino al 4 marzo scorso. E ancora sono un tabù - Renzi pone come condizione di qualsiasi confronto l'orgogliosa difesa dell'operato del suo governo.

Questa confusione tra le cause e chi criticava quella cause è, ripeto, la sintesi perfetta del non averci capito nulla. Di non aver visto nulla di quello che stava succedendo. E di non averci posto riparo, nonostante le voci critiche (bollate anzi come quelle di gufi e rosiconi, inadatti al Nuovo).

Del resto l'autore del pezzo - nulla di personale, ripeto - cinque anni fa ha scritto un libro per spiegarci che la sinistra per vincere doveva diventare esattamente quella che poi con Renzi è diventata, con gli esiti che oggi sono sotto i nostri occhi.

Autoassolversi dai propri errori e cercare i colpevoli tra quanti mettevano in guardia da quegli errori: ecco, questa è la reazione oggi di chi si è visto travolgere da M5S e Lega. Anche oltre gli angusti confini del Foglio, temo. Senza nessun coraggio autocritico nei confronti degli errori commessi e delle scelte fatte, con ancor meno coraggio di fronte all'urgenza di mettere rapidamente alla porta quelli che li hanno commessi. E sì, sto parlando del Pd, adesso. Ma anche di quel magma diffuso che è e rimane la sinistra - nelle associazioni, nei sindacati e tra gli elettori, compresi quei 5 o 6 milioni di elettori di sinistra che all'ultimo giro hanno votato M5S.

Se così fosse, se questa fosse la spiegazione dell'accaduto, prepariamoci a un governo Lega M5S per il prossimo trentennio.

DALL'ESPRESSO BLOG - PIOVONO RANE

Io sono tra coloro che ha votato i fivestars essendo la sx ormai finita e liquefatta,non mi sarei aspettato questo possibile accordo con il felpato,ho sperato fino all'ultimo che i cosiddetti rottamatori potessero rinsavirsi e provare un accordo con grillo & company,non è andata così.

Non ne ho idea se e quando,o meglio se ci sarà e quando terminerà questo accordo tra i due vincitori delle elezioni,o come scrive lei siamo all'alba a degli esecutivi che si ripeteranno nel tempo con questi autori,chissà se ci saranno positività o si andrà verso il disastro del Paese,penso che chi li ha preceduti in un modo o nell'altro sono stati i primi interpreti di una conseguenza del genere.

Parlare di popcorn da parte del fallito,e dei soliti conflitti d'interesse dell'altro artefice del disastro Italia,fra l'altro l'averlo nuovamente reso candidabile,dopo tutto ciò che ha combinato e ha ancora altri processi,fotografa molto bene la situazione che stiamo vivendo,se sprofonderemo le origini sono ben chiare.

In primis sia detto chiaro,coloro che certi personaggi politici li hanno votati da decenni e per l'altro caso da alcuni anni,compreso le primarie,si prendano tutte le responsabilità del caso,anche se prendo atto che anzichè cospargersi il capo di cenere stanno rilanciando come se avessero la coscienza pulita...

Se ci sarà il fallimento Italia sarà tutta farina del proprio sacco.

I.S.

iserentha@yahoo.it

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