mercoledì 27 settembre 2017

Se sono scontenti in Germania figuriamoci altrove


















Ma guarda che strano: la Germania non è poi un paradiso terrestre

di Alessandro Robecchi

Naturalmente della Germania non sappiamo niente. Anzi sì, sappiamo la vulgata tradizionale, la narrazione corrente, il luogocomunismo (unico comunismo rimasto sul pianeta) per cui quando pensano o nominano la Germania, politici e commentatori di qui impastano un semilavorato di invidia e ammirazione: eh, però la Germania! Ora che la famosa Germania si scopre un po’ fascista, con l’estrema destra al tredici per cento e alcuni simpatizzanti del Terzo Reich che entrano in parlamento, comincia ad affiorare qualche brandello di realtà.

Raccontata solitamente come poderosa locomotiva, dove gli operai siedono nel Cda delle grandi imprese, ed efficienza e ordine tirano tutto il carro, la Germania si scopre oggi – colpo di scena – un po’ meno gloriosa. Impazzano i mini-jobs, un trucchetto che pare italiano per contare come occupati anche quelli che portano a casa due euro, per dirne una. Risultato: regnante la signora Merkel, la disoccupazione è scesa (dall’11 al 4 per cento), ma sono aumentati i lavoratori tedeschi che vivono in povertà (dall’11 al 17), il che significa che si è svalutato il lavoro, né più e né meno che negli altri grandi paesi europei (qui facciamo malamente eccezione: la povertà aumenta, ma la disoccupazione non cala). In queste condizioni è abbastanza facile prendere il povero, scontento e incazzato tedesco, mostrargli un immigrato e dire che è colpa sua. E’ un trucchetto vecchio come il mondo, che in Germania conoscono bene. Si aggiunga che nei posti dove AfD ha vinto di più, soprattutto a est, gli immigrati non ci sono, ma abbondano altri problemi che sono quelli di un sistema economico che “ottimizza” il suo funzionamento schiacciando verso il basso milioni di cittadini: i poveri più poveri, il ceto medio spaventato e sempre sull’orlo di diventare povero pure lui.

I fascisti-rivelazione delle elezioni tedesche sbandierano lo slogan “Prima i tedeschi”, che fa scopa con il “Prima gli italiani” di Salvini e fascistume nostrano, che fa briscola con “La Francia ai francesi” della signora Le Pen. In pratica si dice al povero tedesco che se è povero è colpa di uno più povero di lui che va lì, e non di un sistema che permette al dieci per cento di tedeschi di possedere il 59 per cento della ricchezza: la Germania è leader europea anche nella diseguaglianza sociale.

A fronte del fatto che non si riesce a redistribuire decentemente la ricchezza, si indicano come nemici quelli che di ricchezza non ne hanno. E del resto negli ultimi dieci anni in Europa i lavoratori poveri (occupati ma sotto la soglia di povertà) sono aumentati ovunque. Le forze politiche tradizionali (centro, centrosinistra, larghe intese, Grosse Coalitionen) da Parigi a Berlino, da Roma a Madrid, hanno tutte più o meno agevolato questa ottimizzazione liberista a scapito dei loro cittadini. E non a vantaggio dei poveri migranti, ma della rendita, dei grandi capitali, delle grandi aziende, della finanza. Insomma, “Prima i tedeschi” andrebbe detto a quei pochi tedeschi che sono diventati molto ricchi a scapito di moltissimi tedeschi che sono diventati più poveri. E lo stesso vale per chi dice “prima gli italiani”, ovviamente.

Tutto questo sembra un poker col morto. C’è chi vince (il capitale), c’è chi perde (il lavoro) e c’è il morto, che sarebbe la sinistra, ormai inadatta al suo ruolo storico: o lo recupera mettendosi sul serio dalla parte del lavoro, o diventa, come pare oggi, solo un grande equivoco semantico. Dire “sono di sinistra” e fare politiche di destra che aumentano le diseguaglianze – qui siamo maestri – apre le porte al peggio. Poi, come in Francia, bisogna scegliere il meno peggio: le politiche sociali ed economiche delle Merkel, dei Renzi, dei Macron creano fascismo, e ci diranno che bisogna votare le Merkel, i Renzi e i Macron sennò arriva il fascismo.

DA ALESSANDROROBECCHI.IT

Diamo atto alle stelle una tantum,almeno non fanno gonfiare a dismisura realtà come casa pound e forza nuova,poiché a naso la voglia nostalgica del ventennio pare aumentare ogni giorno di più.

Nel breve medio termine col sistema elettorale vigente,sarà il centro a tenere mettendo insieme da renzi-berlusca-alfano,e poi fra tanti anni chissà?

Una buona notizia arriva dalla Germania,i neonazi entrati in parlamento sono già divisi nettamente,ormai a dx e a sx le divisioni paiono sempre più una comica per risultare credibili.

Infatti per un Pisapia in appoggio esterno al Pd,a quanto pare,gli altri per fare numero bisticciano su qualsiasi motivo,Il populismo o il vecchio proletariato molto probabilmente può ancora aspettare,se gli estremi risultano pietosamente sprovveduti in questo modo.

I.S.

iserentha@yahoo.it

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