lunedì 26 settembre 2016

Riflessioni sulla idee di sinistra ormai solo più passato remoto

















La sinistra, la comunicazione, l'esserci

di Alessandro Gilioli

Paola Natalicchio e Marco Furfaro, di Sinistra Italiana, mi hanno gentilmente invitato, sabato, a un incontro che hanno organizzato a Roma. Mi hanno detto che potevo dire assolutamente tutto quello che volevo e io ne ho biecamente approfittato. Nonostante ciò, alla fine nessuno mi ha tirato ortaggi, anzi alcuni hanno perfino applaudito, cosa di cui li ringrazio. Qui di seguito, per chi è interessato, la scaletta in sintesi delle tre brevi sciocchezze che ho detto un po' più a braccio.
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Paola e Marco, nell'invitarmi gentilmente qui oggi, mi hanno chiesto di fare una “recensione alla sinistra che non c'è”, il che mi suggerisce due cose: la prima è che io mi sono fatto la fama di rompiscatole; la seconda è che l'obiettivo della sinistra oggi non è cambiare il mondo ma semplicemente esserci.

In più questo intervento è stato inserito in un blocco tematico sulla “comunicazione” e ciò mi fa pensare che la questione posta sia qualcosa tipo "come esserci nella comunicazione”, “come la comunicazione può aiutare la sinistra a esserci”.

Messa così però sembra che la comunicazione sia qualcosa di distaccato e di diverso dalla propria identità, da quello che si fa, dalle proprie pratiche. Sembra che la comunicazione sia una specie di bagaglio tecnico, di know-how: impariamo a comunicare bene per esserci di più.

Se la questione è "comunicazione" ed "esserci", invece, la prima cosa che voglio dire è che oggi la sinistra comunica proprio questo: ansia di esserci.

E lo comunica non per errore, ma perché questo è: ansia di esserci. Non di fare, non di servire a qualcosa o a qualcuno, ma di esserci per sé.

E se l'obiettivo principale è quello di esserci - magari di conquistare due consiglieri regionali, tre europarlamentari, qualche comparsata ai talk show - è ovvio che comunichiamo questo: gente che vuole esserci, quindi che vuole qualcosa per sé, non per gli altri. Comunichiamo qualcosa di non interessato agli altri, qualcosa di egoista.

Il che non è una cosa molto di sinistra, come evidente. E in più, per paradosso, è il modo migliore per non esserci. Perché esserci è un po' come la felicità: non la raggiungi cercandola, ma facendo altro.

E sia chiaro che questo non è un errore di comunicazione. Non è vero che la sinistra "comunica male": comunica benissimo. Cioè comunica esattamente quello che è e che ha dentro: ansia di esserci.

E così vale per tutto il resto: se la sinistra appare rissosa, inutile, priva di identità, attaccata a simbologie e ritualismi del passato e incapace di produrre una visione di trasformazione dell'esistente, non è perché non sa comunicare: è perché è rissosa, inutile, priva di identità, attaccata a simbologie e ritualismi del passato e incapace di produrre una visione di trasformazione.

Ed è perché è attaccata all'idea di esserci anziché di fare. Anziché di definirsi e farsi definire attraverso pratiche.

Pratiche per gli altri.

Se rovesciasse questo bug, forse, dopo un bel po', come effetto collaterale e quasi casuale - quasi non richiesto - ci starebbe che alla fine magari così la sinistra ci sarebbe.

E ci sarebbe per gli altri.

E questo, senza fatica alcuna, comunicherebbe.

DALL'ESPRESSO BLOG - PIOVONO RANE

La sinistra,quella che fu nel dopoguerra sino ad arrivare agli anni 70,penso che sia stato inevitabile il suo tramonto,un certo benessere,il successo dopo lunghe battaglie per il diritto dei lavoratori fu un dato di fatto,come le lotte studentesche nel riformare il conservatorismo.
Direi che si trattava di gestire tutto ciò tramite una reale socialdemocrazia,la quale avrebbe dovuto aiutare nel proteggere ciò che era stato conquistato,e dare un giusto equilibrio tra lavoratori e imprese.

Al contrario cosa è emerso? I garofani craxiani e D'Alema sono a grandi linee cos'hanno distrutto tutto,senza che a questi "due barbari" sociali,sia nata un'alternativa valida,oltre non andare d'accordo manco per un caffè al bar tra i desaparecidos.

Ormai siamo arrivati e da molto tempo,alla stalla vuota senza il bestiame,non si può parlare manco di un surrogato a cinque stelle,il problema che oltre esistono solo predoni e lande stile far West.

I.S.

iserentha@yahoo.it

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