sabato 28 febbraio 2009

I Peter Pan del terzo millennio,nascono da Torino

Manager, avvocati e studenti si sfidano: gli avversari “uccisi” da pistole ad acqua




Ci sono duecento persone che si stanno cercando per uccidersi con una pistola ad acqua. Ma quando si muore, magari si fa come Arale, nome in codice di una spia con i tacchi a spillo: «Salgo in casa, svuoto la pistola, la ripongo nel cassetto, e poi esco per andare al cine a vedere 007...». Perché questo è solo un gioco delle spie, che in America si chiamava Moustache sul sito streetwars.net, fino al giorno in cui non l’ha scoperto l’esperto di marketing Giuseppe Tempio che assieme ad Anna Porello l’ha riadattato a un vecchio film italiano degli Anni Settanta di Elio Petri, «La decima vittima», con Marcello Mastroianni: l’unica differenza è che lì le persone morivano per davvero. Qui lo fanno per finta. Si gioca solo a Torino, perché è cominciato qui: due edizioni concluse, e la terza che sta per partire. Tutti contro tutti. Uno soltanto vince. Per farlo può succedere che per far fuori il nome in codice Arale, uno si nasconda per due ore sdraiato sotto una macchina nel centro della città, con i passanti che non capiscono molto che cosa stia succedendo. E chissà cosa devono aver pensato alla fine, quando hanno visto quel disgraziato sbucare fuori all’improvviso e sparare con una pistola d’acqua contro una donna urlando «Ti ho eliminata!!!». C’è chi s’è travestito con il camice da infermiere ed è arrivato con l’ambulanza per beccare la sua vittima. E c’è chi ha organizzato persino una festa di vecchi compagni di scuola e quando la preda era più rilassata, al momento del brindisi, gli ha sparato in un occhio. Dell’acqua, certo. Gli ha sparato e gli ha detto: «Sei fuori!». Il gioco per cui cominciano a impazzire seriamente bravi professionisti, dirigenti d’azienda, studenti, avvocati, precari e disoccupati, funziona così, che ci si iscrive al sito torinospy.com, si versa una quota di 40 euro, e si parte a catena alla ricerca del tuo bersaglio, sapendo che ci sarà qualcuno che deve far fuori te: ogni volta che elimini uno ti accollerai la sua preda, fino a quando non si resta in due e chi vince si becca il premio da 500 euro.

Ogni partecipante ha il suo kit da spia con tanto di pistola ad acqua e il nome della tua vittima. A grandi linee, il gioco è questo. Il regolamento poi è un po’ più complesso, perché contempla errori, penali da scontare e obblighi da rispettare, salvataggi in extremis e un insieme di situazioni impensabili per chi non è dentro a questa guerra delle spie. Nel film di Elio Petri succedeva tutto nella fantascienza: in un mondo futuro senza più guerre, la violenza dell’uomo si risolveva in un gioco. Adesso che siamo un po’ più vicini al futuro, possiamo persino rallegrarci: anche se c’è chi continua a morire per niente, il gioco uccide ancora per finta. Per riuscirci può capitare di tutto, mentre attorno il mondo rimanda le solite immagini di sempre, della crisi, della paura, della guerra vera. C’è quello che ha sbagliato bersaglio sparando a una ignara signorina che lo guardava inorridita, mentre il padre lo riempiva di insulti e da un cespuglio sbucava fuori una che lo centrava per davvero spruzzandogli tutta l’acqua in faccia: eliminato! E’ normale che possa succedere: i concorrenti non si conoscono. Hanno solo una foto della preda, e possono sbagliare. Oppure possono fare anche qualcos’altro. Ci sono due giovani, un uomo e una donna, che dopo essersi inseguiti per dei giorni e delle notti senza fine al solo scopo di togliersi di mezzo, quando ce l’hanno fatta, hanno preso un aereo e sono partiti per le Bahamas. Non hanno detto niente a nessuno. Ma li ha visti un altro concorrente.

Il fatto è che se l’amore ci sta nelle guerre, può starci anche in un gioco. Una delle regole di questo gioco è che non puoi stare fermo per più di 24 ore, perché se no sarebbe troppo facile, come spiega Anna Porello: uno sa che devono colpirlo, si nasconde per tutto il tempo che vuole in casa ed esce solo per colpire lui. La controindicazione è che se uno trova dove abiti, si apposta lì fuori e ti aspetta. Prima o poi sarai obbligato a uscire. Ma tra le cose incredibili di questo gioco c’è pure la storia che racconta Anna, di quella signorina di 22 anni che ha coinvolto tutto il condominio per farsi proteggere, con i vicini di casa che le segnalavano dov’era appostata la spia, cercando pure di depistarla così che lei potesse uscire. A sentire Anna, sembrano le ragazze le più furbe. Ce n’è una che ha provocato la sua preda in un blog: sei un coniglio, non vali niente. Lui le ha risposto: ti dò una possibilità, incontriamoci in un caffè.

Lei ha mandato un’amica che le assomigliava, lui le ha sparato l’acqua, com’era facile immaginare che potesse succedere e quando ha scaricato la pistola è arrivata lei e l’ha fatto fuori. Invece, ce n’è stato uno che s’è chiuso in un cassonetto indossando una tuta mimetica per beccare la sua vittima. Ha dovuto aspettare quasi un giorno, ma alla fine lui è uscito e gli ha sparato tutta l’acqua che aveva. Anche se forse alla fine il più bello è un duello di piazza Vittorio fra due che si sono inseguiti e braccati come ossessi e che si sono ritrovati una sera in trappola nel parcheggio sotterraneo. Hanno accettato di sfidarsi. Sono saliti su e si sono messi al centro fissando le regole. Schiena contro schiena, le pistole posate per terra, dovevano staccarsi al via correre a prenderle e spararsi. Hanno barato tutt’e due: ne avevano nascosta un’altra in tasca. Ma si sono sparati lo stesso. La gente che passava non capiva perché avevano posato quelle altre. Magari non avrà capito un mucchio d’altre cose.


Il commento di Massimo Gramellini


Come potete leggere a pagina 19 nell'articolo di Pierangelo Sapegno, «ci sono duecento persone che si stanno cercando per uccidersi con una pistola ad acqua». Succede a Torino, un tempo città grigia e operaia, ora passerella elegante per mattacchioni di ogni risma. Ma è molto probabile che un gioco così conquisti rapidamente l'Italia intera, che la tv lo trasformi in un reality-giallo con Fiorello ispettore e le Veline guardie del corpo, che Massimo Boldi ne faccia il soggetto di un cine-panettone («Il pistola di Natale»), che un nostro autorevole uomo di Stato lo utilizzi per vivacizzare le riunioni del prossimo G8. Per adesso bastano 40 euro e si ricevono a casa una pistola ad acqua e il nome del bersaglio umano da schizzare. C'è gente di una certa età e di un certo blasone che si è nascosta per ore nel cassonetto della spazzatura o sotto un'automobile per cogliere la vittima di sorpresa. Molti si scandalizzeranno, specie fra i bambini che dovessero trovare il padre appiattito contro il muro del condominio con l'arma di plastica sotto l'ascella. Ma a costo di perdere definitivamente la patente di intellettuale che qualche lettore si ostina a infliggermi, vorrei fare i complimenti agli inventori del gioco. E' una regressione all'infanzia, me ne rendo conto. Ma di questi tempi preferisco la regressione alla depressione (e alla repressione). Insomma, se vedo due ragionieri che fanno la ronda impettiti, ho voglia di nascondermi in cantina. Ma se li vedo prendersi a pistolettate acquatiche per la strada, quasi quasi mi offro di portare le munizioni.

[ da La stampa ]


Alcune gesta dei neo Peter Pan moderni iniziarono qualche tempo fa tra i boschi,dotati di armi ad inchiostro giocavano a farsi guerra tra la vegetazione,non ho idea se il trend sia continuato,sempre per gioco,forse per comodità o necessità per altri,è iniziata la storia sempre dei Peter Pan metropolitani,dotati per non sporcare abiti di armi ad acqua,assoldati previa iscrizione d'uccidere ad acqua ignare vittime.
Di questi tempi potrebbe iniziare la lotta tra occupati-disoccupati,i primi a soccombere,i secondi per la rivincita virtuale,come diventeranno gli scioperi del resto.
Altra idea potrebbe essere quella di appostarsi di notte,sempre i disoccupati chiaramente,per spegnere incendi di ignoti piromani,a Torino va di moda anche questa pratica ultimamente,macchine e cassonetti le mete preferite...

Il rione potrebbe autofinanziarsi per la protezione dei propri beni su strada,ho lanciato un idea occupazionale,nonostante tutto mi sento ancora italiano,la famosa arte d'arrangiarsi non manca,basterà!!!

Il sito se siete di Torino,oppure per prendere riferimenti in altre città

TORINO SPY AD ACQUA

&& S.I. &&

La gentilezza ormai perduta,a cura di Massimo Gramellini




Oggi vorrei scrivere qualcosa di veramente impopolare, per cui parlerò della gentilezza. Della sua prematura e così poco rimpianta scomparsa.

La defunta non richiedeva sacrifici particolari e nemmeno eroismi. Solo un po’ di educazione e, prima ancora, di umanità. Era una forma mentale. Talvolta ipocrita, e però utile ad ammorbidire le asprezze della vita quotidiana. Grazie, prego, passi pure, mi scusi, ma si figuri, non me n’ero accorto, ha bisogno?, c’era prima il signore, non si preoccupi, disturbo? Ciascuna di queste espressioni, e dei gesti che spesso le accompagnavano, era una pennellata di grasso sugli ingranaggi esistenziali. Un balsamo che non migliorava le cose, ma consentiva di affrontarle per quel che erano, senza dovervi aggiungere lo sconforto che sempre ci assale quando abbiamo la sensazione di andare contromano.

Forme sporadiche di gentilezza sopravvivono nei rapporti sentimentali, almeno nella prima fase. Per quanto, anche lì. Tracce residue si ravvisano in piccole comunità non ancora divorate dall’individualismo dei diffidenti e dei disperati. Non si hanno notizie sicure di altri avvistamenti. A dire il vero, qualcuno che provi a essere gentile ogni tanto lo si incontra ancora. Ma passa subito per retorico, approfittatore o ruffiano. L’idea che nelle relazioni umane sia ancora possibile mettersi nei panni degli altri è considerata bizzarra. Ma non me ne vengono in mente di migliori per uscire da una crisi che ha spolpato i portafogli solo perché da tempo aveva già corroso i cuori.

[ da La stampa ]


La riflessione finale è perfetta,la società occidentale così come è stata organizzata,non ha tempo per gentilezze,sono considerate perdite di tempo e stridono con l'educazione al successo,o meglio di vedere il prossimo come un avversario da abbattere,un'educazione impartita fin da piccoli,con il metodo televisivo agli antipodi rispetto al metodo Montessori.

Pensate a personaggi alla Sgarbi ad esempio,non avrebbero avuto successo un tempo,probabilmente solo qualche ricovero alla neurodeliri.



A parte l'ultima didascalia "forever",gusti suoi,l'esempio calzante agli estremi chiaramente,di come sia inteso il successo e il dialogo in Tv e non solo,hanno educato a questo "cibo",difficile cambiare i gusti.

&& S.I. &&

venerdì 27 febbraio 2009

Il primo impianto di energia osmotica in Norvegia

IL PRIMO IMPIANTO SARÀ IN FUNZIONE TRA POCHI MESI
Energia ecosostenibile dai fiumi
Una nuova tecnologia per la produzione di energia pulita basata sulla differenza di salinità alla foce dei fiumi, tra l'acqua marina e quella proveniente dall'estuario



Le fonti di energia pulita sono presenti in varie forme, ovunque intorno a noi, anche se spesso non ce ne accorgiamo nemmeno. Una tra quelle più facili e vantaggiose da sfruttare, ma ancora praticamente inutilizzata, è la differenza di salinità presente alla foce dei fiumi, là dove l’acqua dolce si incontra con l’acqua marina salata. I Paesi Bassi sono all’avanguardia nello sviluppo delle nuove tecnologie in questo campo, anche grazie alle caratteristiche del loro territorio, dove sono numerosi i fiumi che sfociano in mare. Ma è un'azienda norvegese ad applicare le ultime scoperte su larga scala, attraverso la costruzione di una vera e propria centrale elettrica.

L’ENERGIA OSMOTICA – Questo tipo di energia è detta energia a gradiente salino (o energia osmotica) e sfrutta il flusso spontaneo dell’acqua da una soluzione a concentrazione minore (acqua dolce) verso una più concentrata (acqua salata). Come riporta il New Scientist, il progetto di un nuovo tipo di batteria in grado di incanalare quest’energia è nato dagli ingegneri del Wetsus, centro olandese per le tecnologie idriche sostenibili. Per dare un’idea delle potenzialità di questa risorsa, nel caso specifico del Reno, che sfocia poco a sud di Rotterdam nel Mare del Nord, il processo chiamato «Blue Energy» sarebbe in grado di produrre 1 gigawatt di elettricità, sufficiente per alimentare 650 mila abitazioni. Un sistema del genere può essere applicato alla foce dei fiumi di tutto il mondo, dal Gange al Mississippi, senza causare danni all’ambiente nè all’ecosistema, e in futuro – a pieno regime – potrebbe arrivare a fornire fino al 7 per cento del fabbisogno energetico globale.

LA PRIMA CENTRALE – L’energia osmotica è nota da tempo. Nonostante ciò, sono stati necessari anni di studi per creare un sistema in grado di produrre elettricità sfruttando la differenza di concentrazione alla foce dei fiumi. Le difficoltà principali sono legate alla membrana di separazione tra acqua salata e dolce: alla fine degli anni ’90 sono nati i primi prototipi efficaci e solo ora i modelli più avanzati sono abbastanza efficienti da permettere la produzione di energia in modo redditizio. Dopo aver sperimentato in laboratorio il funzionamento dell’impianto e delle membrane, nei prossimi mesi l’azienda norvegese Statkraft attiverà il primo prototipo di centrale a energia osmotica su larga scala. Sarà situata a Tofte, una cittadina costiera vicino a Oslo (Norvegia), e avrà dimensioni relativamente piccole: in un’area grande come un campo da tennis, verranno installati 2 mila metri quadri di membrane che genereranno circa 4 kilowatt (una quantità di energia molto modesta). Sfruttando l’esperienza di Tofte, entro il 2015 l’azienda spera di riuscire a costruire una centrale più grande, in grado di produrre almeno 25 megawatt (il fabbisogno di circa 15 mila famiglie).

[ da Corsera ]

Una tecnologia ancora in fase di sperimentazione,e quindi da perfezionare,tuttavia apre scenari molto interessanti,tra qualche decennio sfruttando le correnti d'acqua dolce e salata sarà possibile ricavare moltissima energia assolutamente pulita,le prossime generazioni potranno raggiungere finalmente un buon equilibrio tra consumi e rispetto dell'ambiente,peccato che tutto ciò è destinato ad avere tempi lunghi,non esiste la volontà d'investire adeguatamente.

&& S.I. &&

L'ultima gaffe di Mister b con Sarkozy






E' un fiume in piena,nessuno riesce a fermarlo,ormai siamo al delirio


&& S.I. &&

Marco Travaglio,anno zero,i bilanci di mister B



Il miracolo italiano dopo quindici anni dalla discesa in campo di mister B,ora scatenato dopo gli annunci della costruzione delle centrali nucleari,il ponte sullo stretto,250 milioni di euro di costi senza aver posato una pietra,siamo il paese più corrotto dopo la Grecia,evasione fiscale al settimo cielo,la pressione fiscale mai diminuita nonostante le promesse.
Le promesse degli aiuti ai consumi del paese,dopo enormi somme promesse mai reperiti,il processo Mills,dopo la condanna sono emerse una sessantina di società offshore in riferimento alle sue società,per pagare assai di meno le tasse.

I bilanci del suo regno saranno scritti sui libri di storia,ai posteri l'ardua sentenza.

[ post inserito da Kenzo ]

C'era una volta il diritto di sciopero



Staino - L'unità







tratte da inserto satirico - http://www.insertosatirico.com/



da http://gianlucaferro.blogspot.com/



da http://scarabocchiodicomicomix.splinder.com/



da http://ilseniomormora.blogspot.com/



da ricerca web

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Non esistono commenti personali,è assolutamente all'insegna del virtuale,ma sentiamo bruciare nel fondoschiena,una sensazione più forte del normale....

[ blog Freedom ]

Le farneticanti affermazioni del sindaco di Treviso



Vi lascio alle vostre riflessioni sul discorso del sindaco di Treviso.

La mia riflessione è di un ritorno ai tempi delle origini dell'uomo,in futuro alcuni vorrebbero organizzare un parco giurassico con dinosauri clonati,il direttore del parco potrebbe essere un personaggio del genere.

Dal vangelo secondo gentilini,come lui lo ha definito,possiamo ricavarne di vivere in un bruttissimo momento,cioè all'anticamera d'un nuovo neo nazismo.

&& S.I. &&

giovedì 26 febbraio 2009

Altra chicca,il ponte sullo stretto,effettivamente la priorità del mezzogiorno....



da http://www.comicomix.com/

Tutto all'insegna dei grandi lavori e della ripresa dell'economia,legata anche all'occupazione,dopo le centrali nucleari che non le costruisce più nessuno a parte l'Iran,la conferma della Torino-Lione con i soliti marameo ai pendolari,ecco la riconferma della costruzione del ponte sullo stretto.

Davvero la prima priorità del mezzogiorno d'Italia,dove la Salerno-Reggio Calabria non ancora ultimata e pericolosissima,è costata alla collettività un'enormità dagli anni 60-70,le ferrovie che in Sicilia sono ferme ai tempi dei pionieri del far west,e la cronica mancanza d'acqua in quelle terre,per non toccare il solito tasto dela criminalità organizzata ormai considerato un fenomeno normale da quelle parti,anzi il secondo stato tendente al primo.

Se gli enormi investimenti soprattutto su nucleare e ponte fossero organizzati su energie rinnovabili e gli argomenti che ho citato,di occupazione ne avrebbero creata parecchia,ma a questo esecutivo e alla comunità europea piacciono assai i grandi progetti,come si dice da molto tempo,c'è trippa per gatti,e chi vuol capire,capisce...


Ai francesi di collaborare sul nucleare piace come lo champagne,non gli pareva possibile di reperire qualcuno da sbolognare tale tecnologia,considerando i costi,le scorie da trattare per decine di migliaia d'anni e l'uranio che non avrà molto futuro,essendo limitatissimo.

Ma al popolo elettore,piace a maggioranza questo decisionismo mirato,e quindi mi inchino,ma non faccio manco la mossa.



da http://gavavenezia.blogspot.com/

[ post inserito da Kenzo ]

Quando l'idiozia criminale è targata "animalista"

Falchi bruciati vivi dagli animalisti,ai laghi baite di Cumiana

Raid nello zoo con molotov e lanciafiamme. Non tutti gli uccelli sono riusciti a scappare



Una poiana sopravvissuta e due ricci morti nell'incendio. Ecco i risultati del raid animalista con molotov e lanciafiamme.



L'idiozia criminale è capace di scrivere



Un mucchio di cenere e ferro fuso. È tutto ciò che rimane della voliera del parco Laghi Baite, a Cumiana nel Torinese, dove un attentato incendiario degli animalisti dell’Alf ha condannato a morte 30 rapaci tra nibbi, gufi e poiane. Di fronte a quella confusa massa nero pece, il dubbio resta: i volatili saranno riusciti a scappare prima che il fuoco distruggesse tutto? Se lo chiedono i proprietari del parco. Ma se lo chiedono anche le frange animaliste più estreme. Perché se così non fosse, significherebbe che il commando di Animal Liberation Front entrato in azione la scorsa notte ha fallito completamente. Ha ucciso nel modo più terribile chi voleva liberare. Per ora non c’è stata rivendicazione ufficiale. Né una telefonata né un filmato video messo in onda sulla Rete come consuetudine del gruppo estremista. Ma modus operandi e scritta lasciata a mo’ di monito per i titolari del parco sembrano portare all’Alf.

«Questo è per gli animali imprigionati» recita la scritta in spray arancione lasciata sull’asfalto davanti ai resti di una porta carbonizzata dal fuoco. Le lettere, soprattutto le M e le N a serpentina e le A squadrate, sembrano proprio appartenere ai «liberatori». Eppure resta quel dubbio: si saranno salvati i trenta rapaci della voliera? Un dubbio che fa il giro della rete e fa sospettare immediati complotti agli animalisti vicini all’Alf: «Hanno voluto attribuire il gesto agli angeli dell’Alf per attirare l’odio verso di loro», «chi libera gli animali non li uccide», «qui c’è sotto qualcosa» scrivono i simpatizzanti sui forum. «L’unica cosa che so è che ho dovuto arrivare a 65 anni per vedere una cosa del genere» scuote la testa Giuseppe Casetta, padre del proprietario del Laghi Baite, Gianluigi. È stato proprio il signor Giuseppe a scoprire l’incendio, ieri mattina verso le cinque. «Mi ero alzato per andare in bagno - racconta - Io abito in quella cascina, proprio di fronte al parco. Sono arrivato alla finestra e ho visto la colonna di fumo che si alzava altissima in cielo. Ho pensato: “Ma cosa sta accadendo?”. Non ci volevo credere. Ho subito dato l’allarme».

Una fortuna, soprattutto per il vecchio custode del parco, il signor Franco Valpreda. Lui dormiva al primo piano di uno degli edifici nel parco, proprio sopra a uno degli incendi appiccati. Non si era accorto di nulla, rischiava di finire intossicato se non peggio. I vigili del fuoco e i carabinieri di Pinerolo stanno studiando i particolari inneschi utilizzati: cinque ordigni incendiari piazzati in punti diversi del parco. Erano costruiti a strati: sotto bottiglie molotov riempite di benzina, sopra alcune tavolette di diavolina, ancora più sopra un pacchetto di cerini. La miccia era uno zampirone, lento (per dare il tempo agli attentatori di fuggire) ma implacabile nel consumarsi. Un ordigno è stato piazzato davanti alla porta del bar del parco (incenerendola), un altro davanti a quella della sala riunioni (stesso risultato). Il terzo ordigno ha mandato in fumo la copertura di paglia di uno spogliatoio della recente piscina costruita. «Era un’opera d’arte - racconta Gianluigi Casetta - Erano venute maestranze ungheresi per intrecciare la paglia secondo la loro tecnica tradizionale. Ci avevano impiegato un mese». Quindi l’ordigno della voliera dei rapaci. E l’ultima, vicino ai bagni, inesplosa e subito sequestrata. Servirà agli investigatori per le impronte digitali. Così come le orme di piedi trovate vicino alla rete tagliata dal commando per entrare nel parco. «È allucinante che gli animalisti abbiano fatto tutto questo proprio a noi» dice Casetta.

Ingegnere ed ex manager McKinsey,Casetta un giorno ha deciso di dire basta. Ha girato il mondo per un anno visitando parchi zoologici. «All’estero lo Stato investe, noi siamo fermi alle gabbie». E così è nato il progetto Zoom. I Laghi Baite, creati dal padre alla fine degli anni Sessanta per gli operai Fiat, griglie e pesca sportiva, si sarebbero trasformati in un moderno parco zoologico. «Siamo stati accettati come candidati dall’Eaza, il circuito dei parchi per la protezione delle specie. Abbiamo le tigri indiane, il vecchio laghetto di pesca diventerà zona savana con gazzelle e giraffe. Ad aprile arriveranno i pinguini che nuoteranno accanto ai visitatori della piscina separati solo da un vetro. Tutto, rigorosamente, secondo i loro habitat. Un progetto da venti milioni di euro». Forse nessuno aveva avvertito gli animalisti.

[ da La stampa ]

Personalmente non sono di mio gradimento i parchi con gli animali,anche se in queste realtà da qualche tempo si cerca di rendere la vita meno difficile per i poveri ospiti,ma se la risposta ad un aspetto certamente criticabile,è incendiare tutto,uccidendo buona parte degli animali presenti e se fossero scappati in una certa percentuale,non hanno la possibilità di sopravvivere non essendo in grado di provvedere a se stessi,come titolato il mix tra imbecillità e delinquenza è assolutamente reale.

Mi auguro che le indagini portino alla scoperta dei delinquenti,e che siano incriminati per strage e tentato omicidio del guardiano.

&& S.I. &&

I referendum,una possibilità ormai inutile,a cura di Massimo Gramellini



Il weekend in montagna,al mare o in campagna aggiungo io.....



Ascoltavo ieri al telegiornale il dichiaratore del Pdl Italo Bocchino sostenere con sconvolgente sincerità che sì, certo, far pronunciare gli italiani sul referendum anti-casta nello stesso giorno in cui già si recheranno alle urne per le elezioni europee e provinciali avrebbe consentito all'erario un risparmio secco di 400 milioni di euro, ma che le esigenze di cassa devono inchinarsi all'autentica priorità: mandare in bianco la consultazione popolare.

Ora, la cosa straordinaria non è che il simpatico Bocchino ammetta davanti alle telecamere che la casta ha un tale terrore di qualsiasi referendum che anziché cercare di vincerli preferisce boicottarli, spostando la data del voto nella pancia dell'estate con una spiccata preferenza per il 32 luglio. O meglio: sarebbe una cosa straordinaria in un Paese normale. Molto meno nel nostro, dove ne accadono di più straordinarie. Per esempio questa: l'onorevole Bocchino è un membro del comitato promotore del referendum. Ma non di un referendum sull'abolizione della grammatica o sulla sostenibilità ambientale delle pastiglie alla menta. No. Del medesimo referendum di cui ora, con coerenza cristallina, auspica il fallimento. C'è quindi un Bocchino di lotta che ha girato l'Italia per raccogliere firme a favore del bipartitismo. E un Bocchino di governo che si batte per vanificare l'attività del suo sosia, arrivando a giustificare uno sperpero di denaro pubblico come il minore dei mali. Attendo con impazienza l'irruzione in scena del terzo Bocchino. Quello che indirà un referendum per l'abrogazione degli altri due.

[ da La stampa ]


Gli ultimi referendum in questi anni sono falliti per la mancanza del quorum,penso che avranno poco successo il lodo alfano e il testamento biologico ormai ai nastri di partenza,figuriamoci questo delle elezioni,invece di organizzare altri elenchi e tavolini raccogli firme,toccherebbe arrendersi,alla maggioranza degli italiani non gliene importa più di nulla,solo togliendo il quorum tutto ciò avrà senso,ma non è possibile.

Poco tempo fa Marco Travaglio ha coniato questa affermazione.

Ci pisciano addosso e dicono che piove.

Personalmente ritengo che per una buona parte di compatrioti,l'affermazione più plausibile sia.

Ci pisciano addosso e ci riteniamo onorati.....

&& S.I. &&

mercoledì 25 febbraio 2009

Cerrie Burnel,contro di lei il razzismo televisivo in Uk

I genitori contro la presentatrice
che ha un braccio solo

Lettere di protesta dopo che la Bbc ha affidato un programma per i bimbi a Cerrie Burnell







Si chiama Cerrie Burnell, ha 29 anni e, con in tasca il diploma di una celebre scuola per aspiranti attori, ha tutte le credenziali in ordine per sfondare nel mondo televisione. In più è carina e simpatica. Perché allora non assumerla come punto di partenza per presentare un seguitissimo programma per bambini? Il ragionamento della Bbc, che ha preso Burnell per il canale CBeebies, indirizzato ai piccoli sotto i sei anni, non fa una piega, ma il problema, per alcuni, c'è: Cerrie è nata con un braccio solo. Un handicap che a lei non fa alcun effetto - tanto che ha scelto sin da piccola di non utilizzare una protesi (''nel mio caso sarebbe stata completamente inutile, non mi aiutava per niente'') - ma che ha provocato l'indignazione di diversi genitori.

MESSAGGI - «Mia figlia ha solo due anni eppure ha notato subito che alla presentatrice mancava un braccio, è preoccupatissima, mi chiede di continuo se le fa male»', ha scritto una madre al sito della Bbc. «Mio figlio adesso ha gli incubi», scrive un altro genitore, mentre c'è chi lamenta di essere stato costretto a trattare temi, come l'handicap, non adeguati all'età della prole.

IL CANALE - Naturalmente Cerrie, lei stessa madre di una bambina di quattro mesi, è rimasta malissimo e ha sottolineato che se questa è la reazione vuol dire che sul piccolo schermo c'è bisogno di gente come lei, che l'handicap non può essere un tabù e che non è mai troppo presto per insegnare ai figli ad accettare chi è diverso. Michael Carrington, a capo del canale CBeebies, si è schierato fermamente dalla parte della sua presentatrice sottolineando che '«Cerrie ha una personalità calda e affabile e che con il tempo tutte le mamme, i papà e i bambini le si affezioneranno».

[ da Corsera ]


Ho accennato al razzismo,in questo caso da parte dei normodotati,mi pare ci siano tutti i presupposti,l'incubo descritto dalle famiglie da parte dei loro figli causato dalla visione della presentatrice,è una reazione la cui responsabilità è da imputare ai genitori,è evidente che siano loro i primi a non accettare la giovane presentatrice senza un braccio,se le spiegazioni e l'educazione ai propri figli fosse naturale e priva d'ogni preconcetto,la visione per i piccoli telespettatori risulterebbe del tutto naturale,purtroppo il condizionamento degli adulti risulta deleterio.

Ha ragione Cerrie,c'è assolutamente bisogno di persone come lei in Tv,ne sappiamo anche noi tra i nostri confini,che la parola d'ordine dei media,è la bellezza l'unica via di successo e interesse per un pubblico ormai stordito.

@@ post inserito da Dalida @@

Bingo,dopo il nucleare anche la Torino-Lione



Storie di pendolari,la loro alta velocità rimane in ambito produttivo....


Altri enormi investimenti verso la linea d'alta velocità,sperando che tra un ventennio di merci e di passeggeri ce ne siano a viaggiare a 300 km/h,almeno un buon numero,con la crisi devastante in atto,chissà se il mondo economico risolleverà la testa.
Nel frattempo stride il trattamento del welfare nel nostro "bel paese",con gli 800 euro e non per tutti per non morire di fame,ma quando si tratta di organizzare grandi lavori,di soldi ne escono a palate.

Che si mettano il cuore in pace i valsusini,nonostante le loro proteste,abbiamo capito dove sposteranno i soldati dalle strade delle città,dove al loro posto hanno previsto le ronde padane.

CHI PROTESTA E' PERDUTO,A MENO CHE NON DIVENTERA' MASOCHISTA,IN POCHE PAROLE SARANNO BOTTE DA ORBI....

[ post inserito da Kenzo ]

martedì 24 febbraio 2009

Centrali nucleari in Italia,incrociamo le dita per lo stoccaggio delle scorie



La previsione delle realtà nucleari tra qualche anno in Italia,non ho idea di quanto sia attendibile,comunque è stato avviato l'iter.



Quattro centrali. La prima accesa nel 2020 e le altre tre a seguire. Ognuna con una potenza di 1600 megawatt, per un totale di 6400 Mw : vale a dire il 25 per cento dei consumi di energia nel nostro Paese.
La rotta che riporta il nucleare in Italia è tracciata nei tre documenti che verranno siglati oggi durante il vertice italo-francese di Roma: l'accordo intergovernativo predisposto per le firme del premier Silvio Berlusconi e del presidente Nicolas Sarkozy, e i due memorandum of understanding che saranno sottoscritti da Enel e Edf.

E' uno di questi ultimi, in particolare, a sancire la svolta energetica italiana, in attesa naturalmente dell'approvazione definitiva delle regole che dovranno fornire il contesto normativo al ritorno dell'atomo - ovvero il ddl del ministro dello Sviluppo Economico, Scajola, ormai a tre quarti del proprio iter parlamentare - nonché della scelta dei siti che ospiteranno gli impianti. Il documento, infatti, prevede la creazione di una joint-venture tra Enel e Edf per la progettazione e la realizzazione di quattro unità EPR (le centrali nucleari di terza generazione) sul territorio italiano. Enel avrà la maggioranza sia del controllo che dell'esercizio delle centrali, e toccherà sempre al gruppo italiano la fetta più consistente dell'energia ritirata. Paritetica, invece, la parte relativa allo sviluppo della progettazione degli impianti, il primo dei quali dovrebbe accendere le turbine entro il 2020. Enel, peraltro, potrebbe non essere l'unica protagonista italiana dell'operazione: il memorandum prevede che il capitale della joint-venture sia aperto all'ingresso di altri soci (gli operatori del settore - come Edison, Sorgenia, le municipalizzate, E. On Italia - e le cosiddette società energivore, ovvero i siderurgici, il comparto della ceramica o dell'alluminio), con la diluizione proporzionale delle quote in capo al gruppo guidato da Fulvio Conti e all'Edf. Proprio Edf, peraltro, controlla insieme ad A2A (municipalizzate di Milano e Brescia) la Edison.
L'altro memorandum consolida invece la presenza in Francia di Enel: dopo la partecipazione al 12,5% nel progetto del reattore EPR di Flamanville, il gruppo italiano ottiene la medesima quota nella realizzazione del secondo impianto di terza generazione, quello di Penly sempre in Normandia. Un'altra tessera del mosaico che a fine percorso Enel avrà oltralpe: 1.200 Mw di nucleare, 500 Mw di eolico, 800 Mw di carbone pulito, 930 Mw di cicli combinati e la partecipazione all'idroelettrico.

Quanto al protocollo di accordo tra le due cancellerie, quello alla firma di Berlusconi e Sarkozy, presenta aspetti che vanno al di là dei semplici orientamenti. E' il caso del coinvolgimento delle aziende che costruiscono le centrali: il documento prevede infatti lo "sviluppo della cooperazione industriale tra le imprese della filiera nucleare dei due Paesi, in particolare tramite la realizzazione di partenariati strategici industriali (...) tra imprese italiane e francesi competenti per l'ingegneria e la realizzazione di ogni tipo di apparecchiature per le centrali elettronucleari". Il che significa, ad esempio, che una joint-venture come quella tra Enel e Edf potrebbe nascere tra l'Ansaldo e un'analoga impresa francese (Areva): un'apertura, dunque, del mercato francese per la società del gruppo Finmeccanica che oggi produce prevalentemente centrali su licenza Westinghouse-Toshiba.

Tutte le intese che verranno firmate oggi nel settore dell'energia sembrano all'insegna della reciprocità. Almeno nelle intenzioni. Il protocollo fissa la "volontà di eliminare gli ostacoli che possono limitare la cooperazione bilaterale nel campo industriale e commerciale, e di favorire l'apertura reale e reciproca così come il buon funzionamento del mercato dell'energia, nel rispetto del diritto comunitario e delle legislazioni nazionali".

Infine, il decommissioning e le centrali di quarta generazione: nel primo caso il protocollo prevede "la cooperazione tecnica e industriale per lo smantellamento degli impianti, al momento opportuno, nei due Paesi"; nel secondo, "partenariati in materia di ricerca e di sviluppo tecnologico, in particolare tra gli organismi pubblici Enea e il suo omologo francese Cea, compresi i progetti definiti come reattori di quarta generazione e i reattori di ricerca".

[ da La repubblica ]

Il titolo del post accenna ad una certa inquietudine sullo stoccaggio delle scorie,l'esperienza insegna quanto siamo poco organizzati in Italia in tal senso,nessuno le vuole e si rischiano delle soluzioni provvisorie altamente pericolose.
Secondo aspetto non meno importante,la progettazione e la costruzione delle centrali nucleari implicano degli enormi investimenti iniziali,solo dopo molti anni i costi vengono ammortizzati,con gli stessi investimenti quanto avremmo potuto organizzare con il solare,il fotovoltaico,l'eolico,la coibentazione e l'isolamento termico nelle abitazioni.

Questo esecutivo l'aveva dichiarato di perseguire questa iniziativa,sono scelte ineccepibili,considerata la maggioranza degli italiani che hanno democraticamente eletto questa maggioranza,dalla quale il blog Freedom non da oggi prende le distanze.


@@ post inserito da Dalida @@

Il patriottismo fallito,il qualunquismo imperante,a cura di Massimo Gramellini



Ogni sera, al Festival di Sanremòlis, il cantante Masini lanciava la sua invettiva contro l’Italia, «un Paese che c’ha rotto i coglioni». E ogni sera, immancabilmente, a quel passaggio il pubblico esplodeva in un applauso liberatorio. Il siparietto si è ripetuto a «Domenica In», tanto che Pippo Baudo si è sentito giustamente in dovere di chiedere «ma voi per chi avete votato?», ottenendo in risposta un significativo silenzio.

Nella lunga storia del qualunquismo, l’ovazione antiitaliana del loggione festivaliero rappresenta un’evoluzione anche rispetto ai «vaffa» di Grillo. Quelli si rivolgevano ancora a soggetti specifici, nomi e cognomi additati al pubblico ludibrio come responsabili dello sfascio. Qui invece siamo al disprezzo generico per uno Stato che nessuno difende e per il quale nessuno si offende, perché nessuno immagina di farne parte. Fatico a immaginare una folla francese che applaude un cantante francese che insulta la Francia durante il festival della canzone francese. Ma chi applaudiva Masini non si sentiva affatto coinvolto. L’Italia che «c’ha rotto i coglioni» era il politico della fazione avversa e anche quello della propria. Era il centravanti della squadra rivale, il vigile col vizio della multa compulsiva, la maestra crudele che dà un votaccio al pupo di casa. Era il capufficio arrogante, il vicino invadente, il coniuge assente. Insomma, ad averci «rotto» è un Paese composto da 60 milioni di persone meno una. E l’applauso all’insulto, un modo come un altro per prendere le distanze da quei 60 milioni, meno uno, di italiani veri.

[ da La stampa ]


A parte il carrozzone canoro settimanale,personalmente evitato da sempre,non è l'uno contro tutti il problema,ma diffusamente la mancata meritocrazia,l'evasione fiscale,l'opportunismo e dulcis in fundo mi sia consentito il termine,il rincoglionimento mediatico e soprattutto televisivo,un popolo prigioniero di se stesso,la nota positiva sarà il mescolamento dovuto all'immigrazione tra qualche decennio.

Ho inserito la vignetta di Vukic,poichè rappresenta un altro aspetto italico,ovvero l'omosessualità è tollerata se legata al mondo della moda o dello spettacolo,viceversa i termini e le definizioni più comuni sono froci e rotti in .....


&& S.I. &&

lunedì 23 febbraio 2009

I limiti del web,dal 2011 stop a nuovi indirizzi




Arriverà a saturazione il numero dei 4 miliardi attualmente disponibili e non sarà possibile crearne di nuovi se non si passerà alla nuova piattaforma Ipv6. "Strada difficile", spiega Roberto Gaetano dell'Icann, "perché il nuovo sistema risolve i problemi ma non produce nuove entrate per i provider"

L'allarme è stato lanciato a più riprese. Ma poi non se n'è fatto nulla. Adesso, però, la situazione si fa complicata: entro due anni arriverà a saturazione il numero dei quattro miliardi di indirizzi internet attualmente disponibili e non sarà possibile crearne di nuovi se non si passerà alla nuova piattaforma Ipv6. Lo ha ribadito Roberto Gaetano, vice presidente del Cda dell'Icann al seminario su "Internet del futuro", promosso a Roma dalla Fondazione Ugo Bordoni.

In vigore dal 1981, l'attuale protocollo degli indirizzi delle reti di Internet, l'Ipv4, consente di gestire fino a quattro miliardi di indirizzi di terminali, soglia - peraltro teorica - che secondo gli esperti sarà raggiunta entro un paio d'anni.

Secondo Roberto Gaetano "l'Ipv6 porrebbe rimedio ai problemi dell'Ipv4, legati alla funzionalità di un protocollo ormai vecchio. Il fatto che l'autoconfigurazione e la sicurezza siano parte del nuovo protocollo", ha detto il vice presidente del cda dell'ICANN, "permetterà inoltre di fornire soluzioni standard, senza il bisogno di inventare altre procedure".

"La strada è difficile", ha sottolineato Nigel Titley, presidente del consiglio direttivo del Ripe Ncc, organismo europeo preposto alla gestione dei domini europei di Internet, "perché l'Ipv6 risolve problemi ma non produce nuove entrate per gli Isp. Ecco perché stenta a decollare". Passare all'Ipv6 è però necessario, per evitare di arrivare ad una situazione in cui ci si muove spinti dalla necessità".

Promotori del passaggio all'Ipv6 dovrebbero essere tutti i soggetti legati ad internet, dagli utenti finali ai service provider, ai governi.

[ da La repubblica ]

Se non subentrerà la nuovo tecnologia Ipv6,chi possiede indirizzi web se li terrà stretti,purtroppo lo stop appare inevitabile,se non ci sono interessi ad investire verso tale tecnologia,è praticamente impossibile che si sviluppi,fino a poco tempo fa pareva l'espansione web illimitata come l'universo infinito,invece la realtà comporterà il primo blocco alla piattaforma ormai conosciuta e praticata in tutto il globo.

Forse qualche spazietto potrà essere recuperato da realtà ormai finite e bloccate senza alcun senso,ma le sgomitate dovute alle future richieste saranno inevitabili.

L'ultima riflessione dell'articolo postato,cioè farsi carico tra noi,i provider,e chi gestisce in qualsiasi modo il web,non ho idea se sarà sufficiente,l'investimento penso che sia di entità gigantesca.

@@ post inserito da Dalida @@

Marco Travaglio,il passaparola del lunedì,l'immigrazione e i reati di stupro



L'accenno delle vicissitudini del Pd è definito da obitorio,meglio pensare ad altro.

Da un articolo di Sergio Ricolfi da La stampa,gli effetti dell'indulto sono finiti,le carceri sono nuovamente affollate,i progetti di nuove carceri sono in ritardo,il tasso di criminalità è più alto tra extracomunitari,nella maggior parte dei casi i comunitari o extracomunitari che vengono in Italia,normalmente sono tra le fasce più marginali del loro paese,tra quelle più povere e più inclini a delinquere.
La regolarizzazione dei clandestini è difficile,dovrebbero prima andarsene dall'Italia e tornare,mentre tra i regolari la percentuale di criminalità è assai più bassa,converrebbe regolarizzare in modo intensivo.
Esiste una propensione allo stupro più alta da parte dei romeni,anche per le rapine mentre sono meno propensi all'omicidio,a confronto di altre comunità,Ricolfi è dell'idea che è impossibile arginare i flussi migratori,l'unica via è controllarlo,ad esempio confrontando le leggi europee alle nostre,purtroppo per chi delinque conviene rimanere in Italia,le leggi da noi garantiscono di più chi delinque,quindi la feccia rimane da noi e chi è onesto è propenso d'andare in altri stati comunitari.
Tutto ciò alimenta la miscela esplosiva di razzismo e xenofobia,toccherebbe invertire l'accoglienza,investendo sull'integrazione lavorativa degli stessi.
Questo esecutivo non produce leggi per la sicurezza,al contrario sostiene leggi per la rassicurazione,ad esempio,per rendere effettive le espulsione tocca iniziare stipulare accordi con i paesi di provenienza degli immigrati e investire molte risorse per identificare l'immigrato,altrimenti non sapendo l'identità,non è possibile rimpatriarlo,se tutti quanti fossimo registrati con il dna e le impronte,la scrematura e l'identificazione di chi arriva sarebbe molto più facile.
Al momento l'immigrato che viene espulso,non essendo identificato,viene portato nei Cpt,se dopo alcuni mesi la sua origine non è stata definita,viene liberato e dopo la seconda volta che verrà arrestato,gli sarà dato il foglio di espulsione e deve provvedere lo stesso espulso ai costi del viaggio di rientro,ma quando mai.
Il reato di stupro è stato equiparato ai reati di mafia,mentre non sono stati inseriti gli omicidi e la strage,quindi per un potenziale criminale conviene uccidere la vittima,perlomeno otterrà gli arresti domiciliari in attesa del processo,una legge che incentiva l'omicidio.

Grazie soprattutto ai leghisti che l'hanno voluta con forza.

[ post inserito da Kenzo ]

Venezia,Cacciari apre al colosso delle bibite



Sperando che l'acqua dei canali non diventi del colore della bibita...



VENEZIA - La Coca-Cola non compra Venezia. Ma servono soldi. Alla polemica sollevata da La Stampa, che parla di un accordo da 2 milioni e 100 mila euro con la multinazionale in cambio di distributori di snack e bevande disseminati ovunque, replica il sindaco Massimo Cacciari: «Attendo dalla Stampa i 2 milioni e 100 mila euro per la salvaguardia e il restauro di Venezia. È una strategia finanziaria oggi indispensabile per la salvaguardia del nostro patrimonio monumentale-artistico ed è esattamente in linea con quanto auspicato dal ministero dei Beni culturali». L'amministrazione spiega che le macchinette non solo non avranno il logo della Coca-Cola, ma non occuperanno il suolo pubblico, tanto meno gioielli come piazza San Marco o il ponte di Rialto.

«METODO PROFICUO» - «Ogni operazione è approvata dalla soprintendenza ai Beni architettonici e i fondi ottenuti vengono usati con la massima trasparenza ai fini di tutela e salvaguardia della città» sottolinea il sindaco, facendo notare che la partnership con la Coca-Cola «segue perfettamente il metodo già adottato per altre e altrettanto prestigiose collaborazioni». Secondo Cacciari, l'idea che la tutela e la salvaguardia di Venezia «possano essere garantite soltanto da gratuito mecenatismo è semplicemente irrealistica o dettata da pura malafede» e il Comune quindi «intende proseguire con decisione sulla strada così proficuamente intrapresa in questi anni». Non solo per «gli evidenti benefici economici», ma perché il sindaco-filosofo ritiene che la collaborazione tra pubblico e privato costituisca «l'asse di qualsiasi strategia amministrativa, in tutti i campi, nel prossimo futuro».

MARKETING - Maurizio Calligaro, capo di gabinetto del sindaco, assicura che non ci sarà «alcuna deturpazione della città». L'accordo prevede la collocazione di una sessantina di distributori automatici di lattine e snack in vari punti della città. «È un accordo di marketing territoriale come fanno tante altre città del mondo» spiega Calligaro, assicurando che la Coca-Cola non sporcherà l'immagine di Venezia con scritte pubblicitarie: «Se non in un caso e cioè vicino ai bagni dei Giardinetti reali - sottolinea con sarcasmo. - Una quindicina di distributori andranno sui principali imbarcaderi dei vaporetti, gli altri all'interno del garage comunale e nella Ztl della terraferma. Dov'è l'invasione?».

POLEMICHE - «Nei prossimi cinque anni i soldi che finiranno nelle casse comunali, costantemente alle prese con la mancanza di fondi per la tutela del patrimonio artistico della città, non saranno solo gli oltre 2 milioni di euro - precisa Calligaro - ma anche le royalties sulle vendite». La preoccupazione ora è che la polemica possa proprio far sfumare l'accordo in dirittura d'arrivo, su cui neppure la Sovrintendenza avrebbe da obiettare. La polemica del resto non è nuova: era già scoppiata alla vigilia del Carnevale, quando il Comune smentì che la Coca-Cola fosse stata scelta come la bibita ufficiale del grande evento, sia delle altre feste tradizionali di Venezia (Redentore, Regata Storica e Capodanno), ma solo come uno degli sponsor.

[ da Corsera ]

La decisione dello sponsor a Venezia,non suscita particolari allarmi,tenendo presente della mancata invasione delle macchinette,saranno tutto sommato collocate in zone e luoghi che non risulteranno devastanti per l'integrità d'immagine della città unica al mondo.

Una riflessione dovuta invece sono le necessità di Venezia di reperire finanziamenti,atti a salvaguardare la bellissima ma fragile struttura,dando atto di questo particolare,è difficile pensare che la città tra le più visitate al mondo non riesca a metter da parte quattrini per badare a se stessa,sono così necessari i milioni dati dal colosso americano??

Solite storie tutte italiane,di difficile comprensione.



Approfitto di questo post su Venezia-Cacciari per inserire l'ultimo affondo del sindaco di Venezia sulle ultime vicende del Pd.

La sua dichiarazione

"Certo che un partito chiamato a decidere tra Franceschini e Parisi il leader rasenta il ridicolo".

&& S.I. &&

domenica 22 febbraio 2009

Le ronde e controronde a Padova,risultato uno scialbo 0-0






Da inserto satirico http://www.insertosatirico.com/


L’esordio delle temibili ronde padane a Padova è andato al di là di ogni più rosea (anzi verde) previsione. Alcune decine di siori e siore in menopausa, pittorescamente addobbati da Carnevale della sicurezza e scortati da alcuni parlamentari di Lega e An a favore di telecamera, si sono mobilitati con aria minacciosa contro il crimine che notoriamente dilaga e altrettanto notoriamente suole passeggiare nel dopocena a volto scoperto per le strade e le piazze delle grandi città. Purtroppo l’altra sera, la sera della «prima», nessuno stupratore, rapinatore, borseggiatore, topo d’appartamento s’è fatto scovare e ammanettare dall’invincibile armata. Forse erano in ferie, o in pausa settimanale, o più probabilmente han preferito agire di nascosto, lontano da occhi e telecamere indiscreti. Magari svaligiando la villetta di un rondista, profittando della momentanea assenza del padrone di casa impegnato nella ronda. In compenso la pattuglia dei tutori dell’ordine privatizzato s’è imbattuta nella sua parodia speculare: la «Rondinella rossa» di Rifondazione comunista, anch’essa molto variopinta grazie alle maschere e ai cappellini del Carnevale tradizionale. Rondisti e controrondisti sono subito venuti alle mani: spintoni, insulti, qualche uovo marchiato col «Sole delle Alpi» padano. Fortuna che c’era la Digos, presente in forze a far da cuscinetto fra gli opposti rondismi per evitare guai peggiori. È la prova che le ronde servono: quando scendono in strada, la polizia deve dedicarsi a loro anziché ai delinquenti. Che ringraziano sentitamente il governo della sicurezza. La loro.



[ da l'Unità - commento di Marco Travaglio ]


A torino tramite i City angels esistono da anni,non hanno mai avuto problemi che io sappia,sicuramente l'enfasi legislativa e la caccia all'immigrato molto probabilmente contribuiranno al manifestarsi di episodi spiacevoli,se questo esecutivo non ha capito che l'unica sensibilizzazione al fenomeno non sono dei privati cittadini allo sbaraglio,bensì è il potenziamento delle forze dell'ordine,poichè di miracoli italiani son piene le cronache dal dopo guerra,ormai i fenomeni si sono esauriti,di questi tempi andrebbero di moda un buon numero di esorcisti per calmare gli animi più accesi.


&& S.I. &&


Il bazar ideologico nel Pd,di Michele Serra



Chiacchiere e quaccheri

Perché considerare un problema la presenza di diverse componenti culturali nel Pd? Oltre ai teo-dem, esistono infatti tante altre correnti politiche che il partito ha deciso di valorizzare



Il Pd è al contrattacco. Perché considerare un problema, e non una ricchezza, la presenza nello stesso partito di diverse componenti culturali? Oltre ai teo-dem Binetti e Rutelli, ci sono altre importanti correnti politiche e religiose che il partito ha deciso di valorizzare, invitandole a uscire allo scoperto. Ecco le principali.

Teo-dit Diversamente dai teo-dem, i teo-dit sono favorevoli alla dittatura del proletariato nel nome di Dio, con l'instaurazione di soviet gestiti dal parroco. Sostengono che Stalin, a sua insaputa, fosse l'ultimo dei profeti biblici. Tra gli emendamenti proposti alla finanziaria, il digiuno obbligatorio il martedì e il venerdì per favorire le famiglie disagiate. Il loro capo-corrente è il senatore Lenin Paolotti, autore del saggio 'La presenza di Dio nella Terza Internazionale'.

Teo-mona Cattolici e monarchici, i teo-mona, rappresentati dalla senatrice Ortensia Blum della Gherardesca, entrata nel Pd per un disguido (credeva volesse dire Partito Dinastico), non riconoscono la Repubblica e chiedono che Veltroni dia voce alle loro posizioni inserendo in ogni discorso almeno una frase di Carlo Magno, mettendosi un elmo piumato sulla testa. 

Quaccheri Constano di un solo esponente, l'eurodeputato anglo-napoletano Samuele Cromwell, nipote di Oliver Cromwell. I suoi interventi in Parlamento, tutto vestito di nero, sono salutati dalle urla di incitamento dell'intero emiciclo, specie quando Cromwell alza le dita ossute verso il cielo e invoca la punizione divina sui peccatori. Sua la proposta di legge per finanziare un nuovo sbarco di padri pellegrini sulle coste americane, con i finanziamenti dell'Unione europea. Ha un blog, molto seguito dagli psichiatri, intitolato 'Sulla via dei bisonti'.

Anglicani Non hanno deputati e senatori. Li rappresenta un segretario di sezione di Savona che riconosce solo l'autorità della Regina d'Inghilterra. Poco influenti.


Thugs Contano su un paio di consiglieri comunali del Lazio, di origine indiana. Ricusano l'usanza del sacrificio rituale mediante strangolamento, che considerano solo un retaggio del passato. Si riuniscono nella sezione 'Emilio Salgari' di Fregene e puntano a inserire nello statuto del Pd l'obbligo del turbante e la pratica del fachirismo. 

Testimoni di Geova Non hanno rappresentanti nel Pd. Questa lacuna è considerata dalla direzione inaccettabile per un partito plurale. Per rimediare, si sta pensando di avviare Piero Fassino a questa importante confessione, convincendolo a citofonare ossessivamente agli elettori.


Dionisiaci Il suono della siringa apre le affascinanti riunioni politiche condotte dal loro leader, il deputato Giove Macchi, professore di latino e greco al liceo classico e autore del libro di versi 'Euforia silvestre'. Sono latori di un importante disegno di legge sulla concia delle pelli di capra. Di loro pugno anche un ricorso a Strasburgo contro la pessima qualità del vino al ristorante di Montecitorio.

Plutoniani Contano su due deputati, marito e moglie, che sostengono di essere stati rapiti dagli Ufo. Pretendono che le posizioni etiche del partito tengano conto anche dei precetti appresi dagli alieni, come il riconoscimento del matrimonio astrale (congiunzione di almeno venti persone ambosessi che si dispongono a trenino) e la pratica igienica detta 'bidet a fotoni'. Hanno preteso che tra i padri spirituali della sinistra italiana venga inserito anche Eta Beta. In Parlamento sono accusati di assenteismo perché praticano il voto telepatico, rimanendo a casa loro.

Volterriani Componente illuminista del Pd, seguaci di Voltaire, stentano a far valere le loro ragioni soprattutto per un grave equivoco: vengono sistematicamente scambiati per una delegazione di Volterra e relegati nella tribuna degli ospiti.

[ da L'espresso ]

Non aver capito nella breve esperienza veltroniana,d'essere una babilonia ideologica,anzi continuare imperterriti l'esperienza è diabolico,considero il progetto impantanato,l'elettorato ormai assestato non è un problema,difficilmente chi non ha votato fino ad ora la destra lo farà in futuro,l'unica speranza che si potrebbe profilare per il Pd,è il passaggio a miglior vita dell'attuale imperatore,con Fini o altro successore potrebbero giocarsela meglio,ma aspettare in panchina logora.
Nel frattempo per i ceti poveri e per buona parte dei lavoratori dipendenti saranno bastonate quotidiane,potrebbe essere una scelta obbligata darsi al masochismo.

[ post inserito da Kenzo ]

sabato 21 febbraio 2009

Testamento biologico,le immagini della protesta contro il Ddl a Piazza Farnese



Manifestazione in Piazza Farnese a Roma contro il ddl sul testamento biologico in discussione al Senato.



«I cittadini rifiutano una legge anti costituzionale e se il Parlamento la approverà si ritroveranno contro la Corte Costituzionale e i cittadini stessi che risponderanno con un referendum» dice l'organizzatore Paolo Flores D'Arcais



Alla manifestazione hanno aderito anche diversi scrittori. Sul palco anche il contributo di Lidia Ravera: «Ho pensato -afferma- che c'è più pietà per i cani che per gli esseri umani ma per loro fortuna i cani non hanno l'anima. Quello che sta accadendo oggi con questa legge sul testamento biologico dimostra che anche l'anima nel nostro Paese è merce di scambio e quindi sarebbe meglio non averla».



Era stracolma Piazza Farnese, in pieno centro di Roma: sono arrivati in tanti, rigorosamente senza bandiere di partito come richiesto dagli organizzatori, per rispondere all’appello della rivista Micromega contro il ddl sul testamento biologico in discussione al Senato.

Emblematico lo slogan, che campeggiava sopra il palco: «si al testamento biologico, no alla tortura di Stato», seguito dalla frase: «si al rispetto della Costituzione, no alla dittatura oscurantista». «La vita appartiene a noi - ha sintetizzato il direttore di Micromega Paolo Flores d’Arcais - non al governo nè alla Chiesa. Noi siamo per la libera scelta, c’è chi vorrà che gli le siano staccate le macchine come Welby, e chi no. In ogni caso è mostruoso che decida una maggioranza».

Se la legge passerà nel testo attuale, che vieta lo stop di alimentazione e idratazione forzate, i promotori sono pronti al referendum: «Ne va della nostra vita» dicono. «Il centrodestra - ha detto Pancho Pardi dell’IdV - dice di essere il partito della vita perchè vuole impedire a un paziente di esprimere le sue volontà, e chiamano noi partito della morte. Ma siamo noi a tutelare la vita, la volontà del paziente e il libero intendimento di tutti i cittadini».

Nel corso della manifestazione si sono alternati diversi interventi dal palco. Il più atteso era quello di Beppino Englaro, il papà di Eluana, la ragazza morta dopo diciassette anni di coma. «Gli italiani non si lasceranno imporre una legge che è una barbarie» ha detto, in collegamento telefonico. «Se non ci saranno altre strade, ben venga il referendum per abrogare una legge che è barbarie, che impone condizioni di vita contrarie alla vita umana stessa». Englaro ha ribadito che la battaglia da lui condotta sarà un «patrimonio che deve essere messo al servizio della società italiana. Sono convinto che lo sarà altrimenti non avrei fatto tutto questo». Poi ha concluso: «Le battaglie di libertà hanno il loro prezzo e le dobbiamo portare fino in fondo».

All’iniziativa, cui hanno aderito Idv, Rifondazione comunista, Sinistra democratica e Partito Radicale, sono seguite molte polemiche. Emma Bonino ha attacco il Pd: «Si continua a non avere posizioni nette» ha detto, in riferimento all'elezione di Dario Franceschini come nuovo segretario. Cicchitto, ha parlato di «convergenza di populismo e giustizialismo che mette non a caso insieme Di Pietro, Micromega e Travaglio. Infine- ha dichiarato- il dottor Englaro conferma di essere un militante politico caratterizzato da una legittima ma precisa impostazione di tipo radicale. L’evocazione di Bettino Craxi è una forzatura strumentale»

[ da La stampa ]

La mancanza di esponenti del Pd non à dovuta al momento critico del partito,in esso convivono personaggi sicuramente d'accordo con la presa di posizione verso la libertà di ogni individuo,pur essendo la maggioranza devono tacere,andrebbero in rotta di collisione con i teodem coordinati dal neo cattolicissimo Rutelli,chiudo la penosa parentesi del movimento che a mio giudizio non ha capo,ne coda.

Il referendum appare un'iter lungo e obbligatorio,il ddl in discussione al senato è assolutamente pro vaticano e chiesa cattolica,impedisce a chiunque voglia esprimere la volontà di evitare cure d'accanimento terapeutico o la semplice alimentazione forzata nei casi drammatici che ormai tutti conoscono.

Una firma per il referendum è doverosa,per non allontanare sempre di più l'Italia dalla comunità europea.

SCARICA IL MODULO PER IL TESTAMENTO BIOLOGICO


Ve lo sottoponiamo, chiedendovi di sottoscriverlo,
nel complesso o solo in alcune parti, e di inviarlo a:

LUIGI MANCONI presidente di «A Buon Diritto»
abuondiritto@buondiritto.it - Via dei Laghi, 12 – 00198 Roma

MARCO CAPPATO segretario dell’Associazione Coscioni
info@lucacoscioni.it - Via di Torre Argentina, 76 – 00186 Roma

Faremo arrivare le vostre “Dichiarazioni anticipate di volontà”
o le vostre adesioni all’iniziativa ai Presidenti di Camera e Senato.

&& S.I. &&

Current Tv e lo spot censurato,solo a Roma però

Due manifesti pubblicitari per lanciare Vanguard, programma di Current tv
Una bibbia bucata da proiettili, mitra a stelle e strisce: "La gente non avrebbe capito"



Roma, spot shock di Gore
vietato sugli autobus




Una bibbia bucata da tre fori di proiettile accompagnata da una scritta: "Cosa succede quando la camorra entra in Chiesa?". E una seconda immagine, un kalashnikov con una domanda: "Gli Stati Uniti stanno finanziando i terroristi?".

Da ieri i due manifesti pubblicitari dovevano girare all'esterno degli autobus di Roma per lanciare "Vanguard", il programma di punta della nuova stagione di Current tv, il canale fondato da Al Gore. Ma l'Atac, l'azienda di trasporto della capitale, li ha bloccati in extremis. "Immagini pesanti, inopportune, che avrebbero potuto offendere la sensibilità dei cittadini, peraltro in un momento di grave tensione sociale, e per di più in una città come Roma, che è sede della Chiesa cattolica", spiega Massimo Tabacchiera, presidente dell'azienda, che ha preso la decisione di bloccare la campagna. La stessa campagna, realizzata dall'agenzia milanese Cookies Adv, è stata approvata dal Comune di Milano, dove partirà il prossimo 26 febbraio, fa sapere Current tv. Dal Campidoglio arriva immediatamente il sostegno alla decisione di Tabacchiera: "La campagna utilizzava immagini inopportune e non adatte ad essere apposte sui mezzi pubblici". E poi una precisazione: "Nella scelta non ha avuto un ruolo il problema della sicurezza".

"Non volevamo certo turbare il clima sociale della capitale - replica l'emittente, dove la decisione dell'Atac ha colto tutti di sorpresa - ma semplicemente ottenere l'attenzione dei cittadini su temi di attualità di respiro globale, che non riguardano solo la città di Roma". "Capiamo la reazione, visto anche il clima. Tuttavia cercheremo altri circuiti privati che possano distribuirla", aggiungono.

"Quei manifesti non vanno bene per dei mezzi in movimento - riprende il presidente dell'Atac, che ha visto in anteprima le immagini per dare il via libera dell'azienda - la gente non ha il tempo di fermarsi a leggere e comprendere il senso del messaggio. Sotto l'immagine della Bibbia c'è scritto "Vanguard. I martiri della camorra", che è l'argomento di una puntata. Sotto il kalashnikov, rappresentato insieme a dollari arrotolati e con il calcio dai colori della bandiera americana, c'è scritto "La guerra segreta all'Iran". Ma i caratteri sono troppo piccoli per poterli leggere mentre l'autobus si sposta".

[ da La repubblica ]

I caratteri troppo piccoli sono stati l'input per censurare la campagna pubblicitaria di Current Tv.

IL BLOG FREEDOM DA SPAZIO MOLTO VOLENTIERI ALLO SPOT,IL VIDEO SPERO NON SUSCITI SGOMENTO,NON E' NIENT'ALTRO CHE LA VISIONE DEI VARI PROBLEMI CHE ATTANAGLIANO L'UMANITÀ'.

SPERO VOGLIATE ANCHE VOI,DIFFONDERE IL VIDEO NEI VOSTRI BLOG.

[ BLOG FREEDOM ]

Il testo delle giustificazioni dei trasporti pubblici romani,pubblicato dal blog KTTB

Oggetto: richiesta autorizzazione all’esposizione pubblicitaria dei due soggetti “Bibbia” e “Fucile” della campagna pubblicitaria SKY.

Con riferimento alla richiesta relativa alla campagna in oggetto, pianificata a Roma dal 20 Febbraio, ATAC, dopo aver attentamente valutato i probabili impatti sulla sensibilità dei cittadini e della città tutta, ritiene di non poterne dare autorizzazione all’esposizione sui propri mezzi.

Tale decisione trova fondamento nel difficile momento che la cittadinanza di Roma sta vivendo riguardo alla percezione della sicurezza personale e sociale, in considerazione del quale ATAC non può che coadiuvare l’Amministrazione comunale nell’evitare qualunque elemento che possa ulteriormente aumentare tale disagio.

E’, pertanto, la specifica situazione a costituire la chiave di lettura per l’applicazione dei riferimenti contenuti negli articoli 8 e 48 del vigente codice di autodisciplina pubblicitaria.

Distinti saluti.

Le due locandine censurate





[ da http://kttbblog.splinder.com/post/19912641#comment ]

[ blog Freedom ]

venerdì 20 febbraio 2009

No al turismo sessuale,contro l'abuso sessuale dell'infanzia




Campagna Italiana contro il Turismo Sessuale Minori

"Stop sexual tourism"



Intervista a Rosarina Sampaio da Silva, Presidente della Associazione Prostitute dello Stato del Ceará A.PRO.CE (Capitale dello stato: Fortaleza)
Ospite di alcune associazioni in Italia nel mese di Giugno 2007

Luca: Perché la tua associazione ha voluto impegnarsi contro il turismo sessuale minorile?
Rosarina: Abbiamo deciso di affrontare questo problema dal momento che la situazione è diventata inammissibile. Vedevamo le nostre bambine abusate sessualmente dai turisti, soprattutto da tanti italiani. Vedevamo che la società in generale non prendeva nessuna iniziativa per tentare di risolvere questa orribile situazione. Per questo abbiamo deciso di iniziare questa lotta; non potevamo continuare a vedere le nostre bambine prostituirsi per un giocattolo o un piatto di pasta, era diventata un’ immagine orribile e vergognosa per noi, per il nostro Stato e credo soprattutto per gli italiani.

Luca: Qual’è la percentuale di bambini e bambine nel mercato del sesso? Hai avuto la possibilità di conoscere dei bambini che sono stati sfruttati sessualmente?
Rosarina: La percentuale di bambini e bambine sfruttati è alta. E’ difficile dire quale è il rapporto in percentuale tra bambini e bambine, credo che i numeri siano uguali. Se già ho conosciuto dei casi concreti? Purtroppo tantissimi: questa è una dura realtà nel nostro paese.

Luca: Il turismo sessuale porta reddito alla prostituzione adulta, aderire alla campagna non va in contraddizione con le associate? Non si rischia di andare a toccare gli interessi delle grandi organizzazioni che controllano il sistema con pericolose conseguenze?
Rosarina: Non credo che stiamo facendo qualcosa contro le prostitute adulte; le donne brasiliane, dopo i vent’ anni, sono libere di fare quello che vogliono: uscire con un uomo italiano o di altra nazionalità; è una loro scelta. A noi interessano i bambini, questo è il nostro obbiettivo: che non ci siano i bambini in questo mercato del sesso. Questa è la nostra lotta, non possiamo più vedere queste bambine che passano di mano in mano, come un giocatolo. Siamo sicuri dei pericoli, alcuni dicono che vogliamo eliminare la prostituzione, ma non è vero, ci piacerebbe che le donne avessero una vita più degna, che fossero più rispettate, ma ripeto: quello che ci interessa è che non siano presenti i bambini in questo mercato del sesso.

Luca: Perché tanti bambini e bambine coinvolti nella prostituzione? Perché la prostituzione è legata o ha a che fare con la povertà?
Rosarina: Il legame tra povertà è prostituzione è alta, circa il 90% delle bambine, che entrano nel giro della prostituzione, sono spinte dalla fame, della miseria e della mancanza di lavoro dei loro genitori. A volte molte di queste bambine vengono violentate dentro le loro case e dicono che allora è meglio stare per le strade a fare “sesso” con uno sconosciuto, che essere violentate da uno dei membri della famiglia. Quindi la strada diventa per loro un posto quasi più sicuro delle loro case. Senza parlare poi delle persone che stanno dietro a questi giri, quelli che guadagnano dal loro sfruttamento.

Luca: E’ più facile fermare questo fenomeno della prostituzione minorile con la sensibilizzazione della popolazione, o con l’azione della polizia brasiliana e del paese di provenienza del turista?
Rosarina: Il lavoro della polizia è importante, tuttavia non è sufficiente per risolvere il problema, bisognerebbe andare più a fondo. La legge contro la prostituzione minorile esiste ma non viene attuata, quindi credo che sia più opportuno sensibilizzare, fare capire alla gente che sfruttare un bambino significa privarlo del diritto di sognare e di essere felice.

La storia di Rosarina Anch’io sono stata prostituta e sono riuscita ad uscire da questo giro senza ritorsioni. Durante la mia vita da prostituta, mi sono sempre dedicata ad aiutare le altre prostitute, ho sempre cercato di spingerle a fare valere i loro diritti in quanto persone, di farsi rispettare come donne. E’ vero che la gente non guarda con benevolenza le prostitute, ma non possiamo dimenticare che prima ancora di essere prostitute sono donne dotate di sentimento, che devono essere rispettate a prescindere dal mestiere che fanno. Dopo essere uscita da questo “giro” assieme ad altre donne ho iniziato ad analizzare la situazione della prostituzione minorile nella nostra città; col tempo ci siamo accorte che era una situazione disperata, orribile, allora abbiamo deciso di creare una associazione che lottasse contro lo sfruttamento minorile nella forma del turismo sessuale, contro le violenze sulle donne, contro la discriminazione verso le prostitute. Da questo è nata la “APROCE”, ma il nostro interesse principale sono i bambini, non potevamo più vederli oggetto di piacere per turisti europei e soprattutto per italiani, senza che questo ci spingesse a prendere l’ iniziativa per contrastare il fenomeno. Basta con lo sfruttamento delle nostre ragazze, basta approfittarsi della loro povertà per i propri interessi, facendone oggetto di “divertimento sessuale”. Ho deciso di aderire a questa campagna perché ritengo che la denuncia e la protesta, contro il turismo sessuale in Brasile, siano indispensabili. Bisogna unire tutte le nostre forze contro i cd.“mostri” del sesso minorile; inoltre anch’io sono una mamma, sono una zia e non voglio che un giorno possa accadere anche a me di vedere una delle mie figlie o delle mie nipoti diventare oggetto di piacere per questi turisti depravati. Mi viene da piangere quando trovo per le strade ragazze di 10, 11 anni che si vendono per un giocatolo o un piatto di pasta, è una vergogna. Non mi interessa se dovrò un giorno pagare le conseguenze del mio impegno. Tuttavia di una cosa sono sicura: fin che avrò vita, questa sarà la mia lotta. L’anno che abbiamo fondato l’associazione, già dopo le nostre prime denuncie contro lo sfruttamento minorile, ho ricevuto le prime minacce intimidatorie: continue telefonate chiedevano se ero sicura che mio figlio fosse arrivato a scuola, o se sarebbe tornato a casa, tutto questo per farmi desistere dal continuare la mia lotta. Non posso negare che morivo della paura, temevo per la mia vita e quella della mia famiglia, ma non potevo smettere. Quelle bambine avevano bisogno della nostra “voce”. Quando hanno capito che io non mi lasciavo intimidire mi hanno sparato mentre ero in macchina, ma grazie a Dio sono qua, per continuare la mia denuncia, per urlare agli uomini italiani, “basta sfruttare le nostre ragazze!”

Luca: Cosa pensa degli uomini italiani che vanno in Brasile per sfruttare questi ragazze?
Rosarina: Credo che questi uomini abbiano dei disturbi psicologici, credo non siano amati dalle donne italiane; faccio fatica a trovare un aggettivo che definisca questa mostruosità, non posso negare che sono a favore della castrazione chimica. Credo non sia giusto che un uomo faccia sesso con una bambina di 11 anni come se nulla fosse: bisogna prendere misure drastiche contro questi soggetti.

Luca: Grazie della tua visita e ti auguro tante cose belle per il futuro.
Rosarina: Grazie a te per l’opportunità, grazie a tutti gli italiani che ho incontrato in questi giorni, persone meravigliose. Vorrei lanciare un appello a tutti gli uomini italiani che non appartengono alla categoria di cui abbiamo parlato: aderite alla nostra lotta, passate la voce, ai vostri colleghi e amici, di non venire in brasile solo per “sesso”. Questo lavoro di sensibilizzazione è molto importante e abbiamo bisogno di collaborazione da parte di tutti quelli che sono contro lo sfruttamento minorile.

[ da ricerca web ]


Alla base del traffico il comune denominatore è la miseria,è molto difficile controllare il flusso turistico che ha come scopo questi crimini,chi lo interpreta a mio giudizio è una persona spregevole,non aver rispetto dell'infanzia e brutalizzarla in questo modo è orribile,questi personaggi mi chiedo quale senso diano alla propria esistenza,poichè chi violenta l'umanità in questo modo,è impossibile che abbia una coscienza.
Mi auguro che le investigazioni e le collaborazioni tra stati,possano riuscire nell'intento di catturare questi esseri schifosi,una severissima condanna potrà perlomeno ridare giustizia.

@@ post inserito da Dalida @@

Storie di donne



Anna Politkovskaya

Uccisa per la seconda volta,il processo ha celebrato il nulla di fatto,i quattro personaggi indiziati sono stati assolti,hanno la facoltà di chiedere il risarcimento del torto subito,al di là che sia stata fatta giustizia o meno,rimane l'amarezza di prendere atto che il sacrificio della giornalista russa,dedita ad inchieste in Cecenia,le quali hanno raccontato le barbarie dell'esercito russo,difficilmente avrà giustizia.

La classica testimonianza di vero giornalismo,non quello cortigiano al potere,che rimarrà indelebile nella memoria delle persone che sanno apprezzare la libera informazione,ed è per questo enorme motivo che Anna Politkovskaya è un'eroina dei nostri tempi.



Suor Maria Teresa Olivero (sx) e suor Caterina Giraudo (dx), le due religiose italiane in missione in Kenya rapite a Elwak nel distretto di Mandera.

Due grandi personaggi,come del resto tutti i volontari che si prendano a carico l'umanità,come gocce d'acqua nel deserto,ma importantissime,il loro rapimento durato tre mesi è finito bene,la liberazione di ieri è stata la fine d'un incubo.
Con tutta probabilità le due missionarie vorranno ancora interpretare il loro servizio umanitario,non ho certezze ma sono convinto che l'esperienza dei volontari impegnati in ogni parte del mondo,per buona parte di loro dev'essere un bene irrinunciabile,ritornare come si suol dire al solito tran,tran occidentale, risulterebbe privo d'interesse.

&& S.I. &&

Testamento biologico,firma anche tu contro la legge d'orientamento cattolico



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FIRMA ANCHE TU CONTRO LA LEGGE VERGOGNA

Stasera Beppino Englaro ha commentato il disegno di legge allo studio dell'esecutivo

La sua dichiarazione

Testamento biologico, Englaro attacca: «La legge allo studio è una barbarie»


Dopo la morte della figlia Eluana, Beppino Englaro è determinato a continuare la sua battaglia: «La legge sul testamento biologico che il parlamento si appresta ad approvare è una vera e propria barbarie» ha detto in un intervento su Micromega. «Una legge assurda e incostituzionale - ha aggiunto Englaro - contro la quale è assolutamente necessario che i cittadini facciano sentire la propria voce e scendano in piazza a manifestare».


Sabato a Roma la manifestazione Sì alla vita, no alla tortura di Stato"

MANIFESTAZIONE - Beppino Englaro ha aderito alla manifestazione "Sì alla vita, no alla tortura di Stato", prevista a Roma sabato 21 febbraio in piazza Farnese. Beppino Englaro parteciperà alla manifestazione attraverso un collegamento telefonico perché «i cittadini, che hanno le idee molto più chiare dei nostri parlamentari, devono tutelare i propri diritti fondamentali che questa legge mette in discussione preparando il terreno per un vero e proprio Stato etico». Se la legge in discussione in parlamento dovesse essere approvata, Englaro si augura una rapida abrogazione da parte della Corte costituzionale oppure quella del referendum sarà una via obbligata, vista quella che definisce la "manifesta anticostituzionalità" di una legge che nega le libertà fondamentali dei cittadinì. «La decisione sulla propria vita deve essere affidata a chi la vive» ha concluso Beppino Englaro.

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Il testamento biologico dovrà essere fondato sulla libera scelta di ogni persona,di poter scegliere una fine della vita decorosa qualora gli avvenimenti dovessero presentarsi drammatici e irreversibili,contro la legge d'orientamento cattolico,la quale impone le proprie volontà,al contrario dovremo essere liberi di avvalerci o meno delle terapie di accanimento terapeutico e di alimentazione forzata.

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Il mio contributo

#48183 Torino - Ivo Serenthà
Il testamento biologico dovrà essere inteso come libera scelta d'una ipotetica fine della vita decorosa,assolutamente interpretabile o meno,non è un paese civile se viceversa tutto ciò sarà impedito.
2/20/2009 1:24:32 AM

[ blog Freedom ]

giovedì 19 febbraio 2009

L'Italia,il paese delle enormi evasioni fiscali

L'evasione è un "fenomeno di massa". In testa alla classifica
dei "furbi" ci sono ristoranti, commercio e servizi personali
Duecento miliardi sottratti al fisco

Le Finanze: "Un problema enorme"



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Solo il carcere potrebbe fermare il trend,è necessario costruirne di nuovi,sia per l'emergenza del sovraffollamento e per i nuovi possibili futuri ospiti dediti all'evasione ed elusione fiscale.
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L'evasione fiscale è un "fenomeno di massa" che ammonta a 200 miliardi. Non è la valutazione di una fonte qualsiasi ma ieri è stata il ministero dell'Economia, attraverso il direttore del Dipartimento delle Finanze, Fabrizia Lapecorella, a fornire l'ultima valutazione aggiornata dell'Istat relativa al 2006, in una audizione parlamentare di fronte alla Commissione bicamerale per l'anagrafe tributaria.

"L'evasione - ha detto l'alto funzionario del ministero dell'Economia - è un fenomeno di portata molto ampia, per questo si parla di evasione di massa". I settori nei quali si evade di più, ha spiegato Fabrizia Lapecorella, sono i servizi personali, il commercio, la ristorazione e le costruzioni. Risulta invece in lieve diminuzione, tra il 2001 e il 2006, la quota complessiva dell'economia sommersa che viene valutata al 16,1 per cento del Pil pari a circa 230-250 miliardi.

Come combatterla? Lapecorella ha sottolineato che "l'Italia nelle classifiche dei controlli internazionali che risalgono al 2004 purtroppo non va bene" e ha indicato come fondamentale per la lotta all'evasione "il potenziamento e l'evoluzione nell'utilizzazione delle banche dati che risiedono nell'anagrafe tributaria". Per combattere l'evasione, secondo Lapecorella, inoltra bisogna "aggiornare lo strumento del redditometro". Un'ipotesi condivisa dal presidente della Commissione parlamentare sull'Anagrafe tributaria, Maurizio Leo (Pdl): "Un redditometro rivisto e aggiornato, per esempio con dati che oggi dimostrano meglio il tenore di vita, come possono essere i viaggi all'estero o i club per i figli ha suggerito - potrebbe facilitare gli accertamenti automatici, ovvero i cosiddetti accertamenti sintetici, dando un contributo importante alla lotta all'evasione con un minore impiego del lavoro degli uffici".

[ da La repubblica ]

Che differenza da un anno a questa parte,nel periodo del governo Prodi era quotidiana la denuncia e si moltiplicavano gli intendimenti per contrastare il ladrocinio,ora tra spizzichi e bocconi salta fuori l'emergenza dell'evasione fiscale.

Vi ricordate quando la pubblica opinione veniva a conoscenza che ad esempio i gioiellieri dichiarano meno d'un insegnante,se così fosse e se la dichiarazioni fossero costantemente reiterate negli anni,ci dovrebbero essere dei capillari controlli sull'effettivo tenore di vita,poiché d'insegnanti col SUV ne esistono pochini,ma la querelle ormai è tramontata,il sottobosco dei ladri alla collettività viene tenuto sotto traccia.

NON SOLO NEGLI STATES CHI EVADE LE TASSE E'CONSIDERATO UN LADRO,DIFFUSAMENTE ANCHE NELLA COMUNITÀ' EUROPEA,L'EDUCAZIONE NEL BEL PAESE POTREBBE AVER SUCCESSO TRAMITE LO SPETTRO DEL CARCERE,REPENTINAMENTE LE VARIE CATEGORIE DEI LAVORATORI,PROFESSIONISTI,ETC,ETC,DENUNCEREBBERO IN MODO EQUILIBRATO.

MA SIAMO AL CONTRARIO DEL CELEBRE CANTO OPERISTICO,CHE INIZIA CON L'AFFERMAZIONE,NESSUN DORMA.

[ post inserito da Kenzo ]

La solita gaffe di mister B,stavolta internazionale



Le solite esternazioni senza freni del solito noto,fino a quando rimangono entro i confini italiani,ormai non fanno più notizia,quando le battute idiote con finali drammatici si riferiscono al criminale periodo della dittatura argentina,i tifosi elettori del premier si stupiscono del clamore recato,o regna indifferenza,ormai non esiste più il senso della realtà,almeno tra i confini "della repubblica italiana".

La vignetta di Staino




[ postato da Kenzo ]

mercoledì 18 febbraio 2009

Veltroni ultimo atto,e ciò che si merita questo paese



Dopo l'analisi legata alle sue dimissioni,la parte che ritengo più interessante è nel finale del filmato,l'analisi del successo da 15 anni sulla scena dell'attuale premier.

Troppo benevolo,ha senza dubbio dei meriti il signor B,ma il suo successo è legato alle similitudini sui detestabili comportamenti d'una buona parte degli italiani,dove la scaltrezza,il benché minimo senso dello stato,il successo personale prevaricando qualsiasi cosa,mettendo all'angolo chi avrebbe i requisiti e le capacità,l'evasione fiscale e il costante andazzo d'essere al limite o all'aldilà della legge.

Questo paese dev'essere interpretato con questi requisiti,l'onestà oltre non pagare viene giudicata ridicola,al limite dell'incapacità,si possono interpretare politiche riformiste e di giustizia sociale,purtroppo per quanto siano voluti e impegnativi questi intendimenti non vengono recepiti dalla maggioranza degli elettori,per i motivi che ho citato prima.

Nel chiudere la storia della prima parte del partito democratico,continuo ad essere dell'idea,che rincorrere il centro moderato sia un'azione inutile e autolesionista,non ritorneranno sui loro passi,molto probabilmente andranno avanti con minime correzioni,la barra del timone sarà quella scelta e continuativa,manterranno l'idea del centro moderato con i teodem ed ex margheritini,cercheranno d'allargare con alcune forze sparse della sinistra,il tutto a mio giudizio peggiorerà ancor di più la maionese impazzita.

Il vero coraggio visti i risultati elettorali nefasti,ed è l'unica via,chiudere l'esperienza Pd,al contrario creare una forza di sinistra,laburista,socialista,la intendano come credono,ma atta a convogliare tutte le forze di sinistra in un unico progetto,altrimenti diversamente saremo considerati,ne carne,ne pesce.




FERMO RESTANDO CHE AL DI LA DELLE RESPONSABILITÀ DELLA SINISTRA E DEL CENTRO SINISTRA,L'ATTUALE COALIZIONE GOVERNATIVA CON IL SUO RE, STA A PENNELLO ED E' CIÒ CHE SI MERITA IL PAESE.

&& S.I. &&

Nuoto e cioccolato,l'ultimo elisir di lunga vita



Il nettare degli Dei è fondente però!!!


Molto più efficaci del jogging e delle camminate a passo spedito, le bracciate in piscina diminuiscono del 53% il tasso di mortalità di chi le effettua con regolarità. Studio alla Queen Margaret University scozzese per verificare come il 'cibo degli Dei' mantenga la linea .

La ricetta per mantenere la linea e vivere più a lungo? Mangiare un po' di cioccolato fondente ogni giorno e nuotare, nuotare, nuotare. Il primo consiglio vale soprattutto per le donne in lotta con i chili di troppo, mentre il secondo per gli uomini desiderosi di superare gli 'anta' nel pieno delle loro forze.

Alla Queen Margaret University scozzese stanno reclutando donne fra i 20 e i 60 anni di età e in sovrappeso, per verificare ciò che studi precedenti hanno già dimostrato: il cioccolato, ricco di polifenoli che proteggono le cellule contro i danni e le malattie, fa bene al cuore e mantiene la pressione a livelli adeguati. Ma con un ulteriore obiettivo: fornire evidenze scientifiche di come questo cibo possa anche far dimagrire. Per il test, alle volontarie sarà concesso di mangiare ogni giorno 20 grammi di cioccolato amaro, che secondo i ricercatori è in grado di diminuire i livelli di glucosio e di colesterolo.

Quanto al nuoto, sulla rivista 'International Journal of Aquatic Research and Education' appaiono i risultati di una sperimentazione che incorona questo sport come il migliore per vivere più a lungo. Molto più efficaci del jogging e delle camminate a passo spedito, le bracciate in piscina diminuiscono infatti del 53% il tasso di mortalità di chi le effettua con regolarità (-50% e -49% per gli altri due sport). Questo perché il nuoto mantiene polmoni e cuore allenati nel migliore dei modi, aumentando al contempo la densita' ossea e riducendo così il rischio di osteoporosi.




[ da Adnkronos ]

Chiunque lo voglia mettere in pratica questo consiglio,se proprio deve esagerare,meglio perseverare nel nuoto,al contrario le indubbie qualità del nettare degli Dei,risulterebbero ingrassanti.
Un buon equilibrio con le due componenti,danno a detta degli esperti,buone possibilità di invecchiare di più e meglio,purtroppo quel che frega alcuni è il personale Dna,se non si ha la fortuna d'esserne provvisti,è un guaio....

Se non sapete nuotare,questo è un buon motivo per imparare,non è mai troppo tardi,come insegnava il buon Manzi.



@@ post inserito da Dalida @@